di Alfreliscio Vitali
Tutto esaurito al Ciarrocchi di Porto d'Ascoli per la finale del torneo dell'amicizia tra la Sentina ed il superfavorito Bar Cià; per la seconda volta, nella storia del calcio italiano la partita viene diretta dal doppio arbitro.
Il Bar Cià si presenta incompleto dovendo rinunciare all'infortunato Daniele Narcisi e presentando un Giampiero Tanzi a mezzo servizio a causa di un dolore al ginocchio.
Dall'altra parte anche la Sentina oltre a disporre per un solo tempo di Roberto Capriotti e dell'assessore volante Canducci, deve rinunciare a Stefano Castelli, malato,e a 3 pedine importanti come Ragioniere, Fausto massi e Renato Cinaglia schierati come infiltrati nella squadra avversaria.
Il primo tempo è abbastanza equilibrato e si gioca soprattutto a centrocampo: il gioco è condotto dal Bar Cià e la Sentina tenta di rispondere in contropiede. La prima occasione è del Bar Cià con Fausto Massi che approfittando di uno scivolone del suo marcatore tenta di sorprendere Olio Rossi con un tiro dai 35 metri che finisce sopra la traversa. La Sentina risponde con una grossissima occasione sciupata da mister Pentikanà che da dentro l'area piccola, con il portiere a terra tenta di ucciderlo con una bordata rasoterra terrificante anzichè tirare a mezz'altezza.
Fortunatamente il portiere, oltre a salvare la propria porta ne esce illeso. Non va altrettanto bene a mister Pentikanà che viene insultato dai 3/4 dei suoi compagni di squadra.Il primo tempo si chiude sullo 0 a 0.
Il secondo tempo si apre con l'uscita di Tanzi per Maicol Massi padre per il bar Cià, mentre per la Sentina entrano in campo Adamo e Stefano Gabrielli per Capriotti e Canducci.
Il filo conduttore della partita non cambia, molto combattimento a centrocampo e poche occasioni, anche se in alcune occasioni la Sentina si salva con salvataggi in extremis al limite dell’area.
Dopo pochi minuti il fatto che determinerà l'esito della partita: Adamo, entrato da poco, si infortuna e deve cedere il posto a Marinucci mentre un infuriato mister Pentikanà cede il posto a Graziano.
Dopo pochi minuti durante un battibecco per una cattiva gestione della palla, Alfredo dice a Marinucci di farsi i c***i suoi; Il consigliere comunale dei verdi decide allora di far vedere che il numero 10 sulle sue spalle non è casuale e, dopo un doppio dribbling da posizione defilata in area avversaria scarica di punta verso l'angolino opposto beffando l'impeccabile Cocci, autore fino a quel momento di due ottimi interventi su Lo Russo e Fagiano.
A questo punto Bar Cià si scatena e comincia ad attaccare a testa bassa, ma la Sentina si difende tenacemente con un Attilio decisamente superbo nei recuperi alla disperata.
Quando, dopo un dialogo molto bello Massi-Cinaglia-Bruni quest'ultimo si viene a trovare tu per tu con il portiere avversario il pareggio sembra fatto, ma un vero e proprio miracolo di Padre Ezio da Acquaviva Picena evita il peggio per la squadra di Mr Pentikanà.
La tensione negli ultimi minuti sale alle stelle, tanto che Padre Ezio viene ammonito per essersi troppo emozionato dopo un placcaggio di Ragioniere ai danni del Fagiano, e cominciano a nascere molti battibecchi tra i giocatori delle 2 squadre.
Quando sembra che ormai la partita sia finita e si stia aspettando di conoscere solo i minuti di recupero, da un calcio d'angolo succede l'impensabile: la palla incornata da Bruni all'altezza del secondo palo finisce in rete ma l'arbitro annulla per una spinta data da Cinaglia (? visto che lui nega) ad Alfredo al centro dell'area piccola.
Succede un parapiglia dovuto probabilmente ad alcune incomprensioni. Sedata la rissa l'arbitro concede 3 minuti di recupero in cui il Bar Cià ha ben 2 occasioni una salvata da Padre Ezio dei Miracoli e l'altra da Pantoni che sulla respinta di Ezio anticipa Fausto con davanti la porta vuota.
Il tempo di battere un ultimo calcio d'angolo, peraltro contestato, e la partita finisce facendo rinascere alcune animosità tra i duellanti ma fortunatamente dopo la doccia tutto viene chiarito.
